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La pagina deve essere bianca e il segno scuro. L'idea deve contenere un sogno che sconfini nella passione, la memoria deve avere il coraggio di esistere. Il blogger deve credere di possedere la scrittura: solo così i segni sulla pagina vivranno più a lungo di lui. Questa è una traccia della mia esistenza in scrittura, nient'altro: non importano le date, conta solo il senso diciò che trovate scritto.Il tempo o conforta o distrugge.

mercoledì 20 novembre 2024

Riccardino


L'indagine poliziesca è un classico: omicidio, movente, colpevole, depistaggio. Che tutto questo accada in Sicilia dà solo un colore diverso e mi sembra giusto, Camilleri è un siciliano doc, conosce la sua terra e i suoi profumi, anche quelli mentali. Ma l'ultimo libro del commissario Montalbano è qualcosa di più, anzi è una summa di molte componenti assieme. E' in primis un gran colpo di teatro, creare aspettative da lungo tempo, lasciare al lettore la suspense immaginativa di come potrebbe concludersi una stagione narrativa con i suoi personaggi. Poi dentro l'indagine ufficiale si dipana l'altra, quella veramente importante, quella che percorre il sentiero di una sicilianità non solo sociale ma anche letteraria, c'è Pirandello profuso a piene mani, c'è l'essere e l'apparire, c'è la crisi d'identità dell'uomo, c'è la solitudine profonda e assoluta dei latifondi e degli orizzonti marini con la loro ammaliante promessa di un futuro mai trovato in questa vita. Il sottofondo politico amministrativo è immutato e non potrebbe essere altrimenti, esso trae forza e costanza da equivoci irrisolti storici, un'altra commedia dell'umana mediocrità! Ma il teatro più grande vive dentro il rapporto scrittore- scrittura, libro-lettore, sogno di libertà letteraria e decaloghi da editore, un altro assioma pirandelliano vissuto in modo moderno. Pian piano la scena si compone: i personaggi e il panorama di sempre guardati con la severa malinconia di una vita che finisce assieme ad essi e la consapevolezza che niente potrà fermare questo divenire progressivo. Che resta infine da fare? Anni fa caro Andrea la tua idea l'avevo avuta anch'io, cancellare le parole che uscivano ad una ad una sulla pagina, cancellare il prodotto della mente di chi scrive, tagliare il cordone ombelicale che dà la vita alla scrittura di un uomo. Finite le parole, svanite in frammenti smozzicati i sogni come un disegno cancellato, restano solo i ricordi della lettura. Sarà poi vero Andrea? O è una pietosa illusione anche questa? Ma io sono solo un blogger. Ciao Riccardino.

lunedì 18 novembre 2024

DI NOTTE

Di notte anche i miei pensieri mi sembrano più grandi Si allargano spudoratamente oltre il confine delle mia immaginazione Non tengono conto delle mie ragioni dei miei dubbi. Capire sembra più facile di notte scriverne più fluido, l’inganno della falsa comprensione più vicino. Di notte sono il pioniere di un nuovo viaggio là dove mi hai lasciato in balia di un sogno incompiuto.